Il materiale più utilizzato per la produzione delle card – carte di credito/debito, fidelity card e tessere punti del supermercato, badge per il controllo accessi in azienda, in hotel, in palestra e così via – è il PVC.
Il PVC, il polivinilcloruro o cloruro di polivinile, un polimero termoplastico composto per il 57% da sale marino e per il 43% da petrolio greggio,è diffusissimo in un’ampia gamma di applicazioni industriali e tecniche, il PVC al momento dello smaltimento causa, tuttavia, importanti problematiche ambientali: se incenerito, infatti, rilascia nell’atmosfera diossine ed altri organocloruri. Nel Libro Verde “Problematiche ambientali del PVC”, presentato a Bruxelles dalla Commissione Europea a giugno 2000, si legge ancora: “Quando vengono inceneriti i rifiuti di PVC generano nel gas di scarico acido cloridrico (HCl) che deve essere neutralizzato”.
È nata, quindi, l’esigenza di immettere sul mercato un materiale meno inquinante e più rispettoso della salute del pianeta e dell’uomo.
PVC degradabile e PVC riciclato: alternative green al PVC standard
Attualmente le due alternative più sostenibili al PVC standard sono il PVC degradabile e il PVC riciclato.
Il PVC degradabile
Il PVC degradabile è reso tale dall’aggiunta di additivi che ne accelerano la decomposizione in ambienti ricchi di microbi, come, appunto, una discarica biologicamente attiva. Gli additivi sono particolarmente ‘appetibili’ dai microrganismi – funghi, batteri, alghe – normalmente esistenti nei rifiuti, che riconoscono questi traccianti e secernono acidi, in modo da metabolizzare il PVC, rompendo la catena molecolare e trasformando il polimero in molecole semplici (acqua, anidride carbonica, metano), biomassa e composti inorganici. Di conseguenza, gettare le card in PVC degradabile nel bidoncino dell’umido, ne facilita la degradazione grazie ai batteri che si trovano nella frazione organica dei rifiuti.
Secondo la normativa UNI EN 13432 del 2002, “Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione”, per essere definita degradabile la plastica deve decomporsi per almeno il 90% in meno di 6 mesi.
Card in PVC degradabile: qual è la tendenza di mercato?
Le card, date le ridotte dimensioni, possono apparire come un prodotto dall’impatto ambientale minimo: hanno in realtà una diffusione massiccia, basti pensare a quante persone portano sempre con sé carta di credito, badge per l’ufficio e la palestra, svariate tessere punti di supermercati e negozi.
Oggi sono in crescita i gruppi industriali che hanno una visione del mondo più pulita e che scelgono di adottare comportamenti più rispettosi del pianeta: sempre più aziende, quindi, richiedono card in PVC degradabile, per puntare all’ecosostenibilità dei loro prodotti e per adeguarsi alle linee guida europee, con vantaggi anche in termini di visibilità e di marketing.
Cosa cambia dal punto di vista tecnico?
Il PVC è largamente utilizzato, oltre che per le card, anche per produrre tubazioni, telai per finestre, packaging per alimenti e medicinali, pellicole isolanti, grazie alle sue eccezionali caratteristiche tecniche:
• stampabilità;
• durata nel tempo;
• elasticità;
• elevata resistenza chimica;
• ottica resistenza alla temperatura;
• isolamento elettrico;
• impermeabilità.
Dal punto di vista tecnico, il PVC degradabile conserva le stesse caratteristiche del materiale standard.
Inoltre, a parità di performance tecniche, il PVC degradabile si degrada in tempi incommensurabilmente più rapidi rispetto al materiale tradizionale, già nella frazione umida dei rifiuti e successivamente in discarica, senza rilasciare diossina e altri organocloruri dannosi generati dal processo di combustione.
Partitalia, leader dal 2003 nel mercato delle smart card, attraverso il suo team di Ricerca e Sviluppo lavora in maniera costante alla ricerca di materiali innovativi – attraverso verifiche tecniche di laboratorio e di compatibilità ecosistemica –, per sviluppare prodotti che siano in grado, da un lato, di soddisfare pienamente le esigenze dei clienti e dall’altro di rispettare il pianeta.