Nella raccolta puntuale RFID, l’indice di esposizione è il rapporto tra i conferimenti giornalieri e il totale delle utenze. Analizzare criticamente le esposizioni permette ai comuni di ricavare una serie di informazioni statistiche riguardo alla raccolta nel proprio territorio.

Nella raccolta puntuale RFID dei rifiuti, analizzare in maniera critica le esposizioni da parte delle utenze permette ai comuni di ricavare una serie di informazioni statistiche riguardo alla raccolta – come la frequenza del conferimento dell’umido o l’aumento dei rifiuti conferiti nelle località di vacanza – nel proprio territorio. Per gestire la complessità dell’indice di esposizione è necessario che il sistema di lettura per la tariffazione puntuale non sia rigido, ma efficiente e scalabile.

 

L’indice di esposizione della raccolta puntuale

L’indice di esposizione è il rapporto tra i conferimenti giornalieri effettivi – le esposizioni del sacco o del bidone da parte degli utenti – e il totale delle utenze censite. L’anagrafica comunale comprende utenze domestiche e non domestiche – attività commerciali, artigianali, industriali, professionali e produttive in genere, comunità –, mentre quelle domestiche a loro volta si distinguono in utenze singole (abitazioni indipendenti) e aggregate (condomini). Se in un piccolo comune da 1000 utenze, il lunedì 936 espongono il sacchetto o il bidone, l’indice di esposizione è pari al 93,6%.

La stagionalità e i picchi

L’indice di esposizione è dinamico, non è un valore univoco e fisso: verificando di anno in anno i conferimenti da parte delle utenze, riferiti a un giorno oppure a un periodo specifico – per es. la stagione estiva, da giugno ad agosto –, è possibile calcolare una media, ma non si avranno mai due valori uguali. Oltre che dal numero delle utenze e dagli effettivi conferimenti, infatti, esso è influenzato da diversi fattori:

♦  Stagionalità 

Le stagioni, così come il clima, influiscono sul numero dei conferimenti. In estate, per esempio, l’umido viene raccolto con maggiore frequenza, per evitare che con le temperature elevate si sviluppi cattivo odore. È poi un dato di fatto che in inverno diminuiscano le esposizioni da parte delle utenze, come quella della carta, che si deteriora con la pioggia e quindi viene conferita meno di frequente. Le stagioni influenzano anche i consumi e, di conseguenza, la quantità dei rifiuti prodotti e conferiti: nei mesi caldi, la gente beve più acqua e bibite zuccherine, oltre a mangiare più frutta e verdura, due fattori che fanno aumentare i conferimenti della plastica e dell’organico.

♦  Picchi turistici

Nelle località di vacanza, durante i periodi in cui si verifica il maggiore afflusso dei turisti – la stagione invernale per le mete di montagna, quella estiva per le località di mare – il processo della raccolta puntuale dei rifiuti è soggetto a cambiamenti. L’aumento delle persone che soggiornano in città fa crescere, naturalmente, la quantità dei rifiuti conferiti.

♦  Abitudini sociali

Le abitudini sociali determinano picchi nel conferimento dei rifiuti non legati al turismo: nel weekend, per es., aumentano i consumi di vino e birra e ciò fa sì che il lunedì ci sia un ‘picco’ nell’esposizione del vetro.

♦  Numero dei componenti del nucleo familiare

Un altro fattore determinante nella frequenza delle esposizioni è il numero di persone che abitano in casa: una famiglia di quattro componenti riempirà i vari sacchetti o bidoncini molto più velocemente rispetto ad una persona che vive sola.

 

Un’analisi critica dei conferimenti deve necessariamente tenere presente che l’indice di esposizione è:

  • Dinamico: cambia ed è influenzato da fattori come la stagionalità, i picchi turistici e le abitudini sociali;
  • Ricorrente: presenta andamenti simili in determinati periodi o giorni (nei casi come l’esposizione del vetro il lunedì, l’aumento dei conferimenti dell’umido in estate ecc.);
  • Predittivo: il fatto che sia ricorrente permette di fare previsioni sul suo andamento in specifici periodi.

Analizzare criticamente l’indice di esposizione consente alle amministrazioni e alle società di raccolta di fare una serie di ragionamenti, finalizzati ad una applicazione ottimale della tariffa puntuale: se in estate la gente produce una maggiore quantità di umido, si può prevedere di distribuire sacchi più capienti rispetto a quelli utilizzati nel resto dell’anno, se beve più acqua e bibite gassate si può aumentare la frequenza di raccolta della plastica e così via.

L’importanza del sistema di lettura per la raccolta puntuale

Per gestire la complessità dell’indice di esposizione, è fondamentale che il sistema di rilevamento dati per la tariffazione puntuale:

  • fornisca letture accurate, leggendo un numero di tag RFID che sia esattamente analogo a quello dei sacchi o dei bidoni conferiti, e restituendo un dato pulito, ovvero non influenzato da altri tag presenti nell’ambiente;
  • sia efficiente, flessibile e scalabile (in grado di ingrandirsi senza perdere la propria efficienza), tenendo conto dei picchi, della stagionalità e degli altri elementi che influiscono sull’indice di esposizione.
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