High Frequency (HF) è una delle frequenze di comunicazione della tecnologia RFID. Questa frequenza, funziona a 13,56 MHz ed è utilizzabile in tutto il mondo, a differenza della Ultra High Frequency in cui le frequenze variano in base al paese di utilizzo. 

High Frequency: caratteristiche e applicazioni

Nell’ambito dell’RFID, la High Frequency 13,56 MHz si basa sullo standard internazionale ISO/IEC 18000-3 del 2010 (Information technology - Radio Frequency IDentification for item management Parameters for air interface communications at 13,56 MHz), che stabilisce le specifiche del layer fisico, del sistema di gestione delle collisioni e il protocollo per i sistemi RFID atti all’identificazione di item che operano alla frequenza di 13,56 MHz. 

Operano in alta frequenza le smart card contactless, il cui funzionamento è regolato dagli standard ISO/IEC 14443 e ISO/IEC 15693. 

La norma ISO/IEC 14443 – Proximity cards

Lo standard internazionale 14443 (Identification cards - Contactless integrated circuit cards - Proximity cards) descrive i parametri per l’identificazione delle card come definite nello standard ISO/IEC 7810 (Identification cards - Physical characteristics) e l’uso delle cosiddette Proximity cards; si compone di quattro parti (1. Physical characteristics; 2. Radio frequency power and signal interface; 3. Initialization & anticollision; 4. Transmission Protocol). Ha due sottocategorie, che si differenziano in base alla modulazione:

  • 14443A (modulazione Ask al 100%): le smart card di tipo A, chiamate memory card, trasmettono le proprie credenziali nel momento in cui queste vengono richieste dal reader e ricevono impulsi dal lettore durante il processo di comunicazione;
  • 14443B (modulazione Ask al 10%): dette schede a microprocessore, le smart card di tipo B ricevono corrente in maniera continua mentre sono in contatto con il lettore. Le Proximity cards consentono una rilevazione fino a una distanza di 10-12 centimetri e contengono informazioni di tipo sensibile, come dati anagrafici e importi monetari, che per motivi di sicurezza richiedono di essere rilevati, appunto, ad una distanza ravvicinata. L’identificazione deve essere effettuata dall’utente in maniera volontaria, avvicinando la card al sistema di lettura. Le killer application delle Proximity cards sono l’identificazione delle persone (carta d’identità elettronica, tessera sanitaria, passaporto elettronico, badge per rilevazione delle presenza contengono un chip 13,56 MHz) e i pagamenti (carte di credito e borsellini elettronici con importi a scalare). 

La norma ISO/IEC 15693 – Vicinity cards

Lo standard internazionale ISO/IEC 15693 (Cards and security devices for personal identification - Contactless vicinity objects) definisce l’uso a livello internazionale delle Vicinity cards; anch’esso descrive i parametri per l’identificazione delle card come definite nello standard ISO/IEC 7810 (Identification cards - Physical characteristics). È composto da tre parti (1. Physical characteristics; 2. Air interface and initialization; 3. Anticollision and transmission protocol).

Le Vicinity cards sono rilevabili ad una distanza maggiore rispetto alle Proximity cards, che può arrivare fino a 1-1,5 metri. Non contengono informazioni di tipo sensibile e vengono impiegate principalmente per l’identificazione di merci e nella logistica, anche se in quest’ultimo ambito oggi si ricorre più spesso alla banda UHF. La sua applicazione più diffusa è costituita dagli skipass per l’accesso agli impianti sciistici, che contengono un tag passivo funzionante a 13,56 MHz.

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