Che cos’è l’RFID e come funziona? Per quali motivi questa tecnologia può essere considerata rivoluzionaria? Lo abbiamo chiesto a Paolo Nepa, Docente presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa.
Che cos’è l’RFID?
L’acronimo RFID indica un sistema di identificazione a radiofrequenza, ovvero abbiamo un interrogatore che emette un segnale di interrogazione mediante onde radio e questo segnale viene ricevuto da un’etichetta. Questa etichetta contiene una semplice antenna e un chip, all’interno del quale è memorizzato un numero seriale che permette di identificare in modo univoco l’oggetto al quale questa etichetta viene attaccata.
Sostanzialmente è l’equivalente del codice a barre, in cui vengono utilizzate le onde radio piuttosto che la lettura ottica. Pensiamo ad un centinaio di bottiglie su uno scaffale che apparentemente sembrano tutte uguali, in realtà grazie all’etichetta RFID riusciamo a discriminare una bottiglia dall’altra perché effettivamente le bottiglie non sono tutte uguali.
Perché scegliere l’RFID?
La tecnologia RFID è rivoluzionaria perché l’utilizzo delle onde elettromagnetiche in alternativa alla lettura ottica consente di ottenere una serie di vantaggi, ad esempio la lettura da remoto. Io riesco a leggere con un lettore un’etichetta anche a distanza di diverse decine di metri.
Posso leggere etichette in modo assolutamente automatico: pensiamo ad un varco, al di sotto del varco passano prodotti etichettati oppure persone che devono partecipare ad un evento e hanno un biglietto che contiene un’etichetta RFID. Un altro vantaggio è quello del basso costo, la maggior parte delle etichette sono passive, ovvero non hanno batteria, ed attualmente si riesce ad acquistare un’etichetta passiva RFID anche a meno di 10 centesimi.
Un altro grande vantaggio è sicuramente quello dell’assenza della visibilità ottica: io riesco ad esempio a leggere cosa c’è dentro una scatola senza necessità di aprirla, perché le onde elettromagnetiche riescono ad attraversare materiali a bassa conducibilità. Per lo stesso motivo questa tecnologia è diffusissima nella gestione delle biblioteche, proprio perché riesco a leggere l’etichetta anche quando questa è nascosta all’interno del libro.
È una tecnologia pericolosa?
Spesso mi viene chiesto se la tecnologia RFID è pericolosa, io direi assolutamente no, perché per quanto riguarda le etichette, la maggior parte di esse, le più diffuse, sono senza batteria, quindi sostanzialmente sono un pezzo di metallo e non possono assolutamente irradiare.
Per quanto riguarda gli interrogatori, chiaramente devono trasmettere un segnale a radiofrequenza, ma come per tutti i dispositivi che utilizzano onde radio ci sono delle normative internazionali che prevedono dei limiti sulla massima potenza utilizzabile, quindi i produttori di interrogatori RFID devono rispettare questi limiti per poter ottenere la certificazione dei loro prodotti e venderli, esattamente come accade per i cellulari oppure per i router wi-fi che abbiamo a casa.