L’Ultra High Frequency (UHF) si trova nella parte alta dello spettro di frequenza e funziona a differenti MHz in base al Paese: in Europa a 865-868 MHz; negli Stati Uniti a 920 MHz mentre in Asia a 950 MHz.

Ultra High Frequency: caratteristiche e applicazioni

Introdotta in Italia relativamente di recente, nel nostro Paese l’Ultra High Frequency ha cominciato a diffondersi a partire dal 2007, anno della liberalizzazione della banda UHF da parte dell’allora Ministro delle Telecomunicazioni Paolo Gentiloni. Nella tecnologia RFID in Ultra High Frequency, il lettore trasferisce energia al tag attraverso un’antenna e il tag a sua volta invia a quest’ultima i dati memorizzati al suo interno. In Europa, e quindi in Italia, l’UHF opera alla frequenza di 865-868 MHz ed è attualmente regolata dallo standard internazionale ISO/IEC 18000-6 del 2010 (Information technology - Radio frequency identification for item management Parameters for air interface communications at 860 MHz to 960 MHz General), che definisce l’interfaccia via etere per i dispositivi RFID operanti a tali frequenze nelle bande Industrial, Scientific and Medical (ISM).

I sistemi RFID in banda UHF permettono distanze di rilevazioni elevate, che arrivano fino a 10-15 metri. Dal momento che la tecnologia è più complessa, i lettori UHF hanno un costo più alto rispetto a quelli HF, ma il prezzo è compensato dagli indubbi vantaggi: la maggiore distanza di rilevazione garantisce, infatti, maggiore potenza delle letture e rapidità, con la possibilità di leggere centinaia di tag in pochi minuti, ottenendo un dato certo e affidabile. Le applicazioni della Ultra High Frequency sono numerose:


Logistica e inventari

In diversi settori (Farmaceutico, food&beverage, Fashion), la tecnologia RFID in Ultra High Frequency è utilizzata per inventariare la merce, mediante lettori RFID che rilevano il tag RFID a una distanza di 5-6 metri, velocizzando notevolmente il processo. All’interno dei magazzini automatizzati il reader è posizionato direttamente sul nastro trasportatore o sul carrello elevatore. 


Sistemi di controllo accessi a mani libere

L’uso dell’RFID in banda UHF è frequente per verificare l’accesso di persone, veicoli e merci all’interno di aziende che si servono dei sistemi di controllo accessi a mani libere (per es. per identificare i lavoratori e i mezzi nei cantieri edili, verificare l’accesso ai parcheggi e così via).


Automazione di processo 

Nell’ambito industriale, tag RFID in banda UHF sono applicati ad oggetti e materiali per la tracciatura a distanza, senza l’intervento dell’operatore. In tal modo il procedimento diventa più rapido, si riduce il rischio di errore umano ed è possibile lavorare anche in condizioni sfavorevoli (presenza di polvere o agenti chimici).


Manutenzione degli impianti industriali

La tecnologia RFID in banda Ultra High Frequency è utilizzata sia nell’ambito della manutenzione correttiva, in seguito alla rilevazione di un’avaria, sia di quella preventiva, finalizzata a prevenire l’insorgenza del guasto. Applicato all’oggetto sul quale viene effettuata l’attività manutentiva, il tag RFID viene letto dall’operatore all’inizio e al termine dell’operazione, consentendo di calcolare il Tempo Medio di Riparazione (Mean Time to Repair – MTTR), uno degli indici più importanti nella manutenzione. Grazie all’RFID è possibile implementare un sistema CMMS (Computerized Maintenance Management System), ovvero un Software di Gestione della Manutenzione utile per analizzare i dati raccolti, pianificare le attività e organizzare le squadre di operatori. 


Tracciabilità alimentare 

Sempre più diffusa è l’etichettatura di bevande e alimenti pregiati (vini, oli, salumi e altri prodotti tipici) con tag RFID in banda UHF, al fine di garantire l’unicità del prodotto, tracciare il percorso distributivo e prevenire tentativi di contraffazione.

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